| |
Policarbonato
Una scelta trasparente
Breve storia del policarbonato, un polimero nato quasi per caso e
sfruttato commercialmente solo dopo molti anni dal suo sviluppo
Di Renato Lodi*
Si fa in fretta oggi a dire policarbonato, ma in effetti non è proprio così. Mai
nella storia di un polimero si è assistito ad uno sviluppo frenetico, contrastato e
costellato di colpi di scena come quello che ha caratterizzato la comparsa del
policarbonato sul mercato.
I fatti sono abbastanza recenti, anche se i primi studi su questo polimero sono datati
1928, quando il chimico ricercatore E.I.Carothers della DuPont, nello studiare
sistematicamente le resine poliesteri con lintento di ottenere un polimero per la
produzione di filati, prese in esame i policarbonati alifatici. Il dado era tratto, anche
se lintento era ben diverso dal risultato che è ora sotto i nostri occhi. Lo scopo,
infatti, era di mettere fine alle massicce oscillazioni in termini di disponibilità e
prezzo del mercato del cotone.
Passano molti anni, gli studi proseguono cambiando indirizzo e portata. Solamente nel 1952
lo scienziato H.Schnell della Bayer compie con successo i primi studi in laboratorio per
la preparazione di policarbonati. Anche qualcun altro è molto attivo nel frattempo; nel
1953 Daniel Fox della General Electric mette a punto in laboratorio la produzione di
questo polimero.
Nel 1954 H.Schnell della Bayer deposita il brevetto 9 giorni prima della General Electric.
La politica interviene, e si evita uno scontro tra le due società che potrebbe avere
effetti imprevedibili. Nel 1959 il policarbonato Makrolon (Bayer) viene messo in
produzione. Nel 1960 è la volta del Lexan (General Electric).
Gli anni che immediatamente seguono il lancio sul mercato del policarbonato non sono
decisamente brillanti, anche se proprio a ridosso del boom economico lindustria
italiana fa fatica ad assimilare ed intuire i vantaggi economici dellutilizzo di
questo nuovo tecnopolimero. Allora, il fatto che fosse incredibilmente trasparente, con
ottime proprietà di resistenza al calore e allurto, unito ad un elevato indice di
ossigeno e naturalmente atossico, non era attentamente considerato.
Le cose non rimangono così per lungo tempo; il marketing americano prende
liniziativa e dimostra come questo materiale fosse ancora ben lontano daver
esaurito le aree di applicazione. A cavallo degli anni 70 è abbastanza facile
vedere dei pullman General Electric sostare nelle aree delle grandi aziende utilizzatrici
o trasformatrici di materie plastiche per esemplificare, proporre soluzioni innovative e
progettuali ai vari responsabili aziendali, dal progetto al manufacturing. Nascono così
seminari estemporanei molto proficui che portano alla conoscenza capillare del prodotto. I
progettisti si trasformano in veri e propri artefici del successo di questo polimero.
Le applicazioni più significative si dimostrano presto le apparecchiature medicali per
la dialisi artificiale e per la cardiochirurgia, per la prima infanzia e le cure
domiciliari (biberon, aerosol, incubatrici). La possibilità di sterilizzare anche con
irraggiamento gamma il prodotto finale, genera la proliferazione di presidi medico
chirurgici monouso che rappresentano alternative validissime alle precedenti soluzioni in
vetro/metallo.
Le mutate abitudini alimentari nel mondo occidentale e degli italiani facilitano
lintroduzione del policarbonato nel settore del catering. Vassoi, contenitori per
alimenti, bicchieri ed altri oggetti in policarbonato si diffondono ovunque nella
ristorazione collettiva ed ospedaliera grazie alla loro leggerezza ed infrangibilità,
unita ad un periodo di utilizzazione praticamente illimitato. Tutto ciò, tra
laltro, mette a nudo il paradosso che dallunione di potentissimi veleni come
lossido di carbonio, il cloro (fosgene) e il bisfenolo A si giunge alla genesi di un
materiale atossico e trasparente.
Nel settore delle telecomunicazioni e delle macchine per ufficio, lingresso del
policarbonato è ancora più sbalorditivo.
Con nuovi gradi denominati "structural foam" si sostituiscono con notevoli
vantaggi economici ed estetici le grosse strutture di contenimento per lelettronica
fino ad allora realizzate in lamiera piegata, saldata e verniciata. Vengono mantenute
inalterate, grazie alle nuove vernici conduttive, le caratteristiche di "EMI
shielding".
Con lavvento dei mondiali di calcio di Italia 90 diversi stadi italiani vengono
parzialmente coperti con lastre alveolari trasparenti di policarbonato, mettendo così
sotto gli occhi di tutti limportanza e la flessibilità di impiego di questi
manufatti estrusi, già largamente utilizzati nei settori dellagricoltura e della
sicurezza.
Nel campo dellelettronica, dellilluminazione, del trattamento delle acque e
dei trasporti il numero delle applicazioni tende decisamente allinfinito. Seguendo
gli innumerevoli casi precedenti, leffetto "me too" ( vengo anchio)
come dicono gli americani, puntualmente si avvera.
Altri produttori di policarbonato in Europa, in Giappone, in Brasile e negli Stati
Uniti si affacciano sul mercato riequilibrando lofferta ed enfatizzando la domanda,
portando la produzione totale di questo polimero a sfiorare le 500.000 t/a nel mondo.
* Sales dept. Alfaline srl
|