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Iniezione

Multicolore o multimateriale, ma non chiamatela speciale

Per la produzione di articoli con più colori o materiali, Engel propone gruppi modulari che si integrano nel programma di macchine standard. Sfruttando così la flessibilità delle presse senza colonne

 

L’austriaca Engel ha molto da dire sull’iniezione a più colori e più componenti, non fosse altro perché è stata la prima a portare questa tecnologia in Italia e a diffonderla in Europa. La prima macchina dedicata risale infatti ad oltre quarant’anni fa, e da allora oltre duemila presse Combimelt sono state costruite e vendute in tutto il mondo.
Le presse della serie Combimelt non sono esecuzioni speciali, sono macchine standard equipaggiate con gruppi d’iniezione opportunamente adattati e componenti specifici, per esempio gruppi multi-iniezione e sistemi di movimentazione degli stampi. L’offerta si rivela così molto ampia ed articolata, comprendendo presse con un massimo di 6 unità di iniezione e forze di chiusura da 300 a 40.000 kN, in configurazione orizzontale o verticale, con o senza colonne.
"La forza della Engel è nella flessibilità costruttiva, che consente di sfruttare le economie di scala di una produzione standardizzata pur fornendo ad ogni cliente la macchina che meglio soddisfa le specifiche esigenze di stampaggio", spiega Giorgio Fiora, Amministratore delegato della Engel Italia. Il tutto accompagnato da un servizio molto efficiente, ancora più puntuale con l’introduzione di una rete informatica che collegherà la filiale italiana alla sede in Austria.


Più che una macchina, un sistema

Alla base di tutto c’è la considerazione che occorre valutare non solo le caratteristiche meccaniche della macchina, ma soprattutto la funzionalità, in termini di costi-benefici, dell’intero impianto di produzione. "Oggi chi investe vuole prima di tutto ridurre i costi e migliorare la qualità dei manufatti – rileva Fiora – considerando non la sola pressa, ma l’intera isola di lavoro; ciò che importa, quindi, non è tanto il tonnellaggio della macchina, quanto la capacità di ottimizzare tutti i parametri di produzione". In altre parole, la pressa si sta trasformando da mero utensile di produzione a componente, non sempre critico, del centro di lavoro.
Engel crede in questa filosofia ed ha strutturato le funzioni aziendali integrando al suo interno diverse competenze, suddivise in tre grandi aree: la progettazione, che opera nell’ottimizzazione meccanica delle macchine; la produzione, che si occupa di costruire fisicamente le presse, migliorando costantemente la qualità ed i costi; il reparto tecnologico, che fissa i requisiti funzionali della macchina, aggregando conoscenze multidisciplinari in campo meccanico, chimico e della trasformazione. La macchina viene quindi progettata e costruita pensando all’utilizzatore, alle esigenze di stampaggio, attivando, quando necessario, sinergie con i produttori di materie prime e i costruttori di stampi.
Per la stessa ragione, la società austriaca ha puntato ad una forte verticalizzazione della produzione: tutti i componenti sono realizzati internamente, come pure robot e stampi.

 

Multinazionale con gestione imprenditoriale

Fondata 50 anni fa, la Engel è oggi la principale società costruttrice di presse per iniezione. L’azienda conta quattro stabilimenti (un quinto è in costruzione in Corea), 14 filiali dirette ed una quarantina di punti di vendita ed assistenza sparsi nel mondo. Nonostante le dimensioni, la società austriaca ha mantenuto negli anni una forte impostazione imprenditoriale, con ai vertici la famiglia del primo fondatore. Ciò significa decisioni rapide, vocazione all’innovazione, oculata gestione patrimoniale. La società austriaca opera nel nostro paese attraverso la Engel Italia di Vimercate (MI), fondata nel 1988, struttura tecnico-commerciale con un fatturato che, tra vendite dirette e indirette, raggiunge i 50 miliardi di lire; gli addetti sono una ventina. Engel Italia vende ogni anno tra le 200 e le 250 macchine, soprattutto di tonnellaggio medio, anche se negli ultimi anni la taglia delle presse – e quindi il fatturato - è in costante crescita.

 

Combimelt: il segreto è nella modularità

"Combimelt è più di una pressa multi-iniezione – afferma Fiora – è un centro di lavoro integrato, configurato secondo le specifiche esigenze applicative". Una soluzione possibile grazie all’elevata modularità del programma, che comprende sei diversi gruppi di iniezione, forze di chiusura da 300 a 40mila kN, stampi, automazione e svariate configurazioni del processo di iniezione per consentire la lavorazione di termoplastici, elastomeri e termoindurenti. Sono infatti disponibili tecnologie di iniezione affiancata, sovrapposta (overmolding), iniezione interna (Inmolding) e costampaggio sandwich. Una gamma sufficientemente ampia, che consente la produzione di articoli a più colori, più materiali (anche di natura diversa, per esempio morbidi/rigidi), componenti multistrato o con inserti.
Le macchine Combimelt, presse standard opportunamente adattate, sono disponibili con diversi sistemi di movimentazione dello stampo, dalla classica tavola rotante alle tecnologie Index o con tassello mobile. In particolare, nel sistema di posizionamento Index il trasporto dei pezzi tra le stazioni avviene attraverso una piastra portastampi intermedia, integrata nello stampo. Nella tecnologia con tassello mobile, invece, lo spazio per il secondo materiale è ottenuto mediante inserti mobili o tasselli, e viene aperto solo dopo l’iniezione del primo materiale seguita da una breve fase di raffreddamento. Lo stampaggio avviene così non in parallelo, ma in sequenza, senza l’apertura intermedia dello stampo. Il tempo di ciclo leggermente più lungo è compensato dal ridotto costo degli stampi, un compromesso vantaggioso soprattutto nel caso di produzione di piccole serie o nello stampaggio di pezzi di grandi dimensioni.

"La modularità è esaltata dalla struttura delle macchine – spiega Fiora – progettate seguendo un criterio oggi in voga nell’industria automobilistica, vale a dire un basamento (quello che nell’auto è il pianale) unico, studiato per accogliere ed integrare componenti diversi, variabili in funzione dell’allestimento specifico della macchina". Mantenendo l’analogia con l’auto, un unico pianale che può servire per produrre modelli diversi, dalla berlina alla monovolume, cercando di sfruttare quanti più pezzi comuni è possibile e, così, riducendo i costi di produzione. "Quando si studia il basamento – prosegue Fiora – si prevede che esso possa accogliere un serbatoio più grande, una pompa addizionale o la componentistica per l’asservimento di attrezzature ausiliarie quali robot o trasportatori; se l’attrezzatura non viene implementata, rimane solo uno spazio vuoto, che può essere riempito anche in seguito". Ciò consente di proporre ai clienti numerose soluzioni su misura, ma allo stesso tempo standardizzate, che danno luogo ad oltre 500 diverse configurazioni.
Tra le particolarità delle presse Engel va anche segnalato il sistema di controllo multiprocessore CC100, a 32 bit, che assicura tempi di risposta molto brevi. "Lavorando in multitasking (operando cioè su diversi programmi simultaneamente) i tempi si mantengono brevi anche in presenza di funzioni ausiliarie, quali movimento stampi, martinetti radiali, tre o quattro iniettori ecc.".

Presse, robot e stampi

Engel costruisce presse ad iniezione con forza di chiusura da 20 a 5.500 t in assetto orizzontale o verticale, per la trasformazione di termoplastici, termoindurenti e gomma (liquida siliconica o solida). Le macchine da 20 a 600 t sono disponibili in configurazione senza colonne, quelle da 400 a 1.200 t sono fornite con sistema di chiusura con colonne e ginocchiera, le più grandi, da 700 a 5.500 t, sono invece offerte in versione idraulica a due piani. La società austriaca produce internamente anche stampi e robot, questi ultimi costruiti in uno stabilimento con capacità produttiva di mille unità l’anno, un numero sufficiente per giustificare il continuo aggiornamento tecnologico e attivare significative economie di scala.

 

Senza colonne è meglio

Tra le tecnologie più interessanti della Engel vi è la pressa senza colonne, introdotta nel 1989 e disponibile con forze di chiusura da 200 fino a 6000 kN. Una configurazione che si presta particolarmente bene alla multi-iniezione poiché sui piani portastampi di dimensioni abbondanti trovano posto due stampi che vengono alimentati da due ugelli, quindi economicità e rapidità nello stampaggio bicolore. Questa soluzione è interessante nella produzione di pezzi lunghi e stretti, per esempio i componenti auto. "Oggi una senza colonne su tre è in configurazione a due iniettori – nota Fiora – Più spazio per gli stampi significa poter utilizzare presse di taglia inferiore, a volte con forza di chiusura dimezzata rispetto a macchine tradizionali, con risparmio sui costi di investimento, di attrezzaggio e sui consumi". "In qualche caso – continua Fiora – abbiamo proposto presse senza colonne da 150 tonnellate per applicazioni che richiedevano macchine da 400 t in configurazione tradizionale".
Tra l’altro, Engel propone per le senza colonne un particolare robot a due assi, montato sulla piastra portastampi fissa; i pezzi stampati vengono prelevati e posti su un nastro trasportatore integrato, posto all’interno della griglia di protezione della macchina. Più sicurezza e velocità di lavoro, quindi, ma anche economicità, data la costruzione semplificata del manipolatore. Nel caso di stampaggi a più colori con unità di iniezione verticale, inoltre, l’apparecchiatura può essere inserita sul piano mobile, consentendo la realizzazione di un impianto molto compatto.

 

Attenzione al servizio

Uno dei punti di forza della società austriaca, oltre all’elevato livello tecnologico delle sue macchine, è l’importanza rivolta al servizio, dalla fase di pre-vendita fino all’assistenza e alla formazione. Due esempi illustrano questa filosofia. Per abbreviare i tempi di consegna, la società si è dotata di una rete interna che collega le filiali alla sede centrale ed agli stabilimenti. In ogni momento è possibile conoscere l’avanzamento della commessa e la data aggiornata di consegna, che viene rispettata con uno scarto massimo di una settimana. "La puntualità di consegna a volte prende di sprovvista i nostri clienti – spiega non senza compiacimento l’Amministratore delegato di Engel Italia – spesso abituati a ricevere la macchina dopo 30-60 giorni rispetto alla data stabilita". Ma la rete informativa aziendale va oltre: pianificando i lotti di produzione è possibile gestire con più efficienza i magazzini, con risparmi di costi che vengono trasferiti indirettamente ai clienti. "Siamo anche in grado di conoscere in tempo reale la disponibilità di ricambi presso la sede e le altre filiali europee, abbreviando così i tempi di approvvigionamento dei componenti", aggiunge Fiora.
Quindi, quando ordinate una Engel siete avvertiti: la data di consegna stabilita sarà molto probabilmente rispettata.
Un altro esempio di servizio ad alto valore aggiunto è la manutenzione programmata, una sorta di "tagliando" prestabilito e prepagato che razionalizza la gestione del parco macchine. Si tratta di due controlli l’anno, la cui data è prefissata al momento dell’attivazione del servizio: "In questo modo il cliente non ha alibi per trascurare la manutenzione - spiega Fiora – E i risparmi sono assicurati: le aziende che hanno aderito al servizio hanno ridotto i costi di assistenza tecnica del 50%". I controlli preventivi consentono di intervenire su ogni piccolo problema di funzionamento che, se trascurato, può dare origine a malfunzionamenti più gravi o, in alcuni casi, al blocco della pressa. "La macchina viene riparata prima che si guasti – conferma Fiora – Ciò significa ridurre i fermi e aumentare la vita utile dell’impianto".
Engel è anche in grado di attivare servizi di teleassistenza, via modem, tra lo stampatore ed i tecnici in Austria. Grazie al collegamento telematico, il tecnico è in grado di valutare funzionamento e prestazioni della pressa senza muoversi dall’ufficio, offrendo gli opportuni consigli o modificando, se necessario, i parametri di stampaggio. Un servizio che, ovviamente, va preso in considerazione se si dispone di un parco macchine consistente o particolarmente complesso. Meritano infine una segnalazione i corsi di formazione per gli operatori macchina: ogni anno Engel Italia forma circa 150 operatori, addestrandoli al corretto utilizzo delle presse e all’ottimizzazione dei parametri di stampaggio.

 

Novità in arrivo

E’ sempre difficile ottenere anticipazioni sui progetti in corso di sviluppo. Qualcosa siamo però riusciti a sapere. Innanzitutto, che a partire dal 2001 sarà disponibile la nuova unità di controllo CC2000, che sostituirà il modello CC100. Si tratta di un’unità molto avanzata, in grado di esaltare la velocità e la complessità operativa delle macchine. Procede senza soste anche l’introduzione sul mercato delle presse completamente elettriche, presentate all’ultima K’98. Il modello esposto in fiera, ES 600/100 con forza di chiusura di 1000 kN, produceva con uno stampo a 8 cavità capsule filettate di PP; grazie a 5 assi servoelettrici è possibile sovrapporre tutti i movimenti della macchina. Le presse elettriche attualmente in funzione, circa una ventina, stanno fornendo i primi riscontri; terminata la fase di area test, prevista per gli ultimi mesi di quest’anno, inizierà la produzione industriale e le nuove macchine saranno disponibili anche nel nostro paese.

 

Pubblicato su Materie Plastiche 10/1999