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INIEZIONE

Se 6.000 tonnellate vi sembrano poche…

MIR ha recentemente consegnato una pressa con forza di chiusura di 6mila tonnellate destinata alla produzione di grandi pallet box per l’industria e l’agricoltura.

Di Carlo Latorre

 

E’ una Compact Ecologica la più grande pressa finora costruita dalla MIR, realizzata per conto di un importante stampatore portoghese. Una macchina imponente, con forza di chiusura di 6.000 tonnellate, equipaggiata con due gruppi di iniezione con capacità di 50 kg ciascuno, in grado di produrre un manufatto da 92 kg, oppure due differenti articoli da 40 kg. Nella fattispecie, l’azienda acquirente stamperà un pallet box da 78 kg, il doppio dei contenitori tradizionali fino ad oggi prodotti. "Eravamo in competizione con altri due importanti costruttori stranieri – afferma compiaciuto Franco Inverardi, Direttore commerciale MIR - Ciò che ci ha reso vincenti è stato il progetto costruttivo della macchina, che ricalca fedelmente quello delle presse da 2.000 e 4.000 tonnellate che costruiamo da tempo".
Ordinata nel settembre dello scorso anno, la pressa è stata consegnata al committente nel mese di agosto, smontata e caricata su una dozzina di TIR.


Compact e Ecologica

Grazie alla costruzione Compact la macchina si presenta "pulita" e razionale in termini di dotazioni impiantistiche, che si risolve in un minore ingombro in officina. Ciò è reso possibile anche dalla presenza del gruppo di chiusura idromeccanico Hydroblock, che esercita la forza sullo stampo utilizzando solo il piano mobile e quello fisso. L’assenza di una testa di reazione, inoltre, offre la possibilità di stampare pezzi di grandi dimensioni mantenendo contenuto l’ingombro complessivo della macchina.
Per ridurre i consumi di olio, acqua ed elettricità, il committente ha optato per la configurazione Ecologica, che impiega un motore elettrico per la rotazione della vite di plastificazione e un servomotore per l’azionamento della pompa oleodinamica. Il gruppo di iniezione - come accennato - prevede due iniettori, soluzione che offre anche una discreta versatilità d’uso: è infatti possibile la tradizionale mono-iniezione con consumi ridotti, spostando un iniettore al centro, operare con due iniettori per produrre un unico pezzo fino a circa 100 kg o due pezzi di peso inferiore, oppure sfruttare indipendentemente i due iniettori per stampare in co-iniezione.
Se la progettazione e la costruzione dei gruppi impiantistici non ha posto particolari problemi, la realizzazione dei piani portastampi ha richiesto un accurato studio della fusione. Un singolo piano della pressa, in fusione monoblocco, misura infatti 5x4,8 metri e pesa oltre 110 tonnellate. Il problema è stato risolto da uno dei fornitori storici della MIR, l’Acciaieria Lucchini di Lovere, in provincia di Bergamo, uno dei pochi in grado di operare con questo ordine dimensionale. Per la lavorazione meccanica del piano – altro punto critico – il costruttore ha dovuto invece rivolgersi ad un nuovo fornitore, specializzato in grandi impianti di precisione.

 

Eccezionale, ma non unica

La pressa da 6.000 tonnellate avrà presto delle sorelle. A tale scopo MIR ha recentemente costruito un nuovo capannone per assemblare grandi presse e due nuove cabine di verniciatura rivolte alla post-lavorazione di grossi componenti. "Crediamo in questo segmento di mercato – afferma Davide Bonfadini – che pur essendo di nicchia, o proprio per questo, è poco affollato e meno soggetto a forti oscillazioni della domanda". E’ ragionevole pensare che, prima di investire così massicciamente, MIR abbia raccolto altri ordini, ma Franco Inverardi non si sbilancia: "Un’altra pressa da 6mila tonnellate è stata ordinata da un importante trasformatore nordamericano". In questi casi il riserbo è d’obbligo, ma la fiducia che l’azienda bresciana ripone in queste macchine lascia supporre che nel portafoglio ve ne sia più di una. L’adeguamento degli spazi e l’acquisto di opportuni carri-ponte consentirà all’azienda bresciana di costruire fino a quattro grandi presse contemporaneamente. Va comunque ricordato che MIR non è nuova a macchine di medio-grandi dimensioni: "Così non ne abbiamo mai realizzate – nota Inverardi – ma da tempo costruiamo presse da 2.000, 3.500 e 4.000 tonnellate, un segmento di mercato che all’interno della nostra azienda diventa di giorno in giorno sempre più importante".