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FluoropolimeriPrestazioni senza compromessiI polimeri fluorurati possiedono prestazioni straordinarie, compensate però dallalto costo. Vengono quindi utilizzati quando i requisiti applicativi non possono essere soddisfatti da altri tecnopolimeri, per esempio in ambienti chimicamente aggressivi o in presenza di temperature elevate Di Gabriele Modini
Una scoperta casualeIl capostipite dei polimeri fluorurati è il politetrafluoroetilene (PTFE), la cui
scoperta risale al 6 aprile 1938 ad opera di Roy J. Plunkett, impiegato presso il
laboratorio DuPont di Jackson (USA). Fu una scoperta del tutto casuale: Plunkett stava
compiendo esperimenti sui refrigeranti fluorurati gassosi della famiglia dei Freon. Un
test riguardava un campione di tetrafluoroetilene (TFE, la cui formula chimica è CF2 =
CF2 , vale a dire tutti gli atomo di idrogeno delletilene sono sostituiti da atomi
di fluoro) mantenuto sotto pressione a bassa temperatura. Ci si accorse che il prodotto
gassoso aveva dato luogo ad una polimerizzazione spontanea, trasformandosi in una massa
solida, bianca e di aspetto ceroso.
Caratteristiche da primatoI fluoropolimeri sono di fatto materiali "high tech" ad altissime prestazioni
(e costi elevati). Le principali caratteristiche dei fluoropolimeri possono essere così
riassunte:
Principali tipologieDopo oltre sessanta anni di ricerche e sviluppi, la gamma dei polimeri fluorurati è
oggi assai diversificata.
Principali produttori di fluoropolimeriLe tecnologie produttive dei fluoropolimeri non sono alla portata di un qualsiasi
operatore di buona volontà; solo un ristretto gruppo di società è in grado di
cimentarsi nella chimica del fluoro, ove è richiesta una tecnologia di produzione
avanzata. Nel corso della preparazione di questo articolo abbiamo interpellato Ausimont,
DuPont, Dyneon, ed Elf Atochem che, con la giapponese Daikin, rappresentano i principali
attori del settore. Dyneon è una joint-venture paritetica tra 3M e Hoechst, in cui sono
confluite le rispettive attività sui fluoropolimeri, i cui prodotti erano presenti sul
mercato con i marchi Fluorel (3M) e Hostaflon (Hoechst). La nuova società conta circa 700
dipendenti, è presente in 50 Paesi e realizza un fatturato intorno ai 350 milioni di
dollari. La sede centrale è negli USA, presso St. Paul (Minnesota); sempre negli Stati
Uniti, a Decatur, opera principale unità produttiva di fluoroelastomeri (FKM), mentre a
Houston e Aston vi sono strutture di compounding. In Europa sono attivi due siti in Belgio
(Anversa) e Germania (Gendorf), dove vengono prodotti PTFE, PFA, FEP, E-TFE, oltre ad un
altro plastomero, il terpolimero THV, materiale esclusivo della Dyneon (i tre monomeri
sono: TFE-HFP-VDF, cioè tetrafluoroetilene, esafluoropropene, vinilidenfloruro). Dal
primo gennaio di questanno sono operativi uffici anche in Francia, Italia (a
Segrate, vicino Milano) e nel Regno Unito. La società ha in atto un rinnovamento dei
marchi: gli originali Hostaflon e Fluorel sono stati sostituiti dal marchio Dyneon,
seguito dalla sigla del polimero, per esempio Dyneon PTFE, salvo nel caso degli additivi,
contraddistinti dal marchio Dynamar. DuPont è ben nota ai nostri lettori. Rammentiamo quindi solo i marchi dei polimeri fluorurati: PTFE, PFA e FEP sono commercializzati con lo storico marchio Teflon seguito dalla sigla del materiale (per esempio Teflon PTFE); i polimeri E-CTFE sono venduti con il nome Tefzel, mentre i fluoroadditivi sono noti con il marchio Teflon MP. DuPont è anche lunico produttore di fluoropolimeri amorfi, sotto il marchio Teflon AF. Per quanto concerne i materiali elastomerici, la società commercializza con il marchio Viton i FKM, mentre per i FFKM (sotto forma di componenti e tenute) usa i due marchi Kalrez e Zalak. Anche la società francese Elf Atochem è ben conosciuta. Nel settore dei polimeri fluorurati ha acquisito una posizione di leadership mondiale nellambito del PVDF, dopo lacquisizione delle attività della società statunitense Pennwalt. Tale materiale, commercializzato con il marchio Kynar, viene prodotto in due stabilimenti, rispettivamente negli Stati Uniti (Calvert City, nel Kentucky) ed in Europa, presso il sito francese di Pierre-Bénite.
Fluoropolimeri sinterizzabili: il PTFE
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PTFE | PFA | FEP | E-TFE | E-CTFE | PVDF | ||
Peso specifico | Kg / m3 | 2,16 | 2,15 | 2,15 | 1,71 | 1,68 | 1,78 |
Temperatura uso continuo | °C | 260 | 260 | 205 | 160 | 150 | 135 |
Carico di rottura | MPa | 25 | 29 | 25 | 42 | 44 | 48 |
Durezza | Shore D | 45 | 60 | 57 | 75 | 80 | 79 |
Indice di ossigeno | % | >95 | >95 | >95 | 30 | 60 | 43 |
Resistivita di superficie | ohm | 10E16 | 10E17 | 10E16 | 10E14 | 10E14 | 10E13 |
Come si può vedere dalla tabella, i perfluorurati hanno resistenza termica ed
elettrica superiore, mentre i parzialmente fluorurati offrono prestazioni meccaniche più
elevate. Per quanto riguarda la resistenza chimica, solo il PVDF si distingue, poiché è
solubile in alcuni solventi organici ed è attaccato da idrossidi alcalini ed acidi forti
a temperatura elevata, mentre sugli altri tipi hanno effetto solo gli ossidanti più
energici.
I fluoroplastomeri sono assai versatili e possono essere trasformati per mezzo di tutte le
tecnologie in uso; non è necessario usare speciali precauzioni di stoccaggio, in quanto
non assorbono umidità. Di contro, rispetto ai comuni termoplastici, devono essere
iniettati o estrusi a velocità inferiore, poiché è più bassa la soglia critica della
velocità di scorrimento del polimero fuso, limitata da problemi di "melt
fracture". Gli stampi possono comunque essere di tipo multi-impronta, con iniezione
di tipo capillare; è preferibile riscaldarli a 120-180 °C per facilitare il riempimento.
I materiali utilizzati per la costruzione di parti meccaniche e stampi, inoltre, devono
essere resistenti alla corrosione; si privilegiano a tal proposito le leghe a base di
Nikel.
I fluoroplastomeri sono i polimeri più resistenti allaggressione chimica. Sono
quindi impiegati per la protezione anticorrosione nella produzione, stoccaggio e trasporto
di prodotti chimici e nel trattamento degli effluenti; in particolare, sono utilizzati nei
sistemi di abbattimento dei vapori corrosivi contenuti nei fumi delle centrali
termoelettriche. Mediante coating elettrostatico, si utilizzano per proteggere i metalli
immersi in ambiente altamente corrosivo.
Anche nellestrazione del petrolio i fluoropolimeri giocano un ruolo fondamentale,
sia per il rivestimento di cavi, sia nella produzione di tubazioni resistenti
allambiente tipico dei pozzi petroliferi, caratterizzato da temperature che possono
superare i 200 °C, da pressioni elevate e dalla presenza di gas solforati altamente
corrosivi.
PVDF, E-TFE e E-CTFE sono i tipi maggiormente utilizzati perché più facili da
processare; il PFA viene adottato quando i requisiti applicativi sono i più elevati, come
seconda scelta si utilizza il FEP. Nel campo della trasmissione di energia elettrica
cresce la diffusione di conduttori isolati con fluoroplastomeri, in quanto occorrono
materiali a bassa resistenza e dispersione elettrica, resistenti alla temperatura ed al
fuoco. Si possono ottenere così cavi miniaturizzati, con risparmio di peso e ingombro.
Occorre notare che la legislazione statunitense, più sensibile di quella europea alle
problematiche della sicurezza ed in particolare al pericolo di incendio ha
reso obbligatorio luso dei materiali fluorurati per i cavi destinati
alledilizia; si presume che in futuro tale politica sarà adottata anche in Europa.
Un altro settore dimpiego riguarda lindustria elettronica, dove i
fluoroplastomeri sono utilizzati soprattutto per la preparazione dei chips, poiché, oltre
alle caratteristiche già esaminate, gioca un ruolo fondamentale la purezza (occorre
preservare al massimo lambiente dai contaminanti).
Ausimont | DuPont | Dyneon | Elf Atochem | |
PTFE | Algoflon | Teflon PTFE | Dyneon PTFE | |
PFA | Hyflon PFA | Teflon PFA | Dyneon PFA | |
MFA | Hyflon MFA | |||
FEP | Teflon FEP | Dyneon FEP | ||
E-TFE | Tefzel | Dyneon ETFE | ||
E-CTFE | Halar | |||
PVDF | Hylar | Kynar | ||
TFE-HFP-VDF | Dyneon THV | |||
Amorfi | Teflon AF |
Elf Atochem, società leader nella produzione di PVDF, ha sviluppato un settore
applicativo originale per i polimeri fluorurati: ledilizia, nelle sue componenti
residenziale, industriale e commerciale. In questo ambito viene sfruttata al meglio la
combinazione di proprietà del PVDF quali ottima resistenza allinvecchiamento
ambientale, al fuoco, inattaccabilità dai prodotti chimici, facile pulizia, buona
lavorabilità. In particolare, Kynar è utilizzato per la produzione di lastre coestruse
(su supporto ABS ignifugo o PVC), oppure in forma di film da accoppiare successivamente ad
un supporto. E sufficiente uno spessore di 20-50 micron per ottenere risultati
sorprendenti, sia a livello estetico che pratico. Le lastre sono anche facilmente
termoformabili e si adattano alla libertà di espressione così fortemente sentita dagli
architetti e dai progettisti edili. Unaltra interessante caratteristica di questo
polimero è la facilità e la velocità di pulizia contro graffiti o atti vandalici. Elf
Atochem si è avvalsa, a tale scopo, della collaborazione della Impa, società leader a
livello europeo nella coestrusione.
Esistono varie famiglie di Kynar: la serie 500, omopolimero a peso molecolare elevato, è
adatta per applicazioni di coating protettivo per metalli sotto forma di polveri,
soluzioni o dispersioni acquose; la serie 700, sempre omopolimero, a peso molecolare
inferiore, è più indicata per estrusione e stampaggio a iniezione, anche di articoli con
parete sottile; la serie Flex, copolimero con HFP, che si caratterizza per una migliorata
lavorabilità, inferiore rigidità e maggiore tenacità, è rivolta allestrusione di
tubi e cavetterie flessibili.
Ausimont ha introdotto un nuovo perfluoroplastomero, Hyflon MFA, un copolimero
appartenente alla classe dei PFA in cui però è stato introdotto, in modo random, un
diverso comonomero per il TFE: il perfluorometilviniletere al posto del
perfluoropropilviniletere comunemente usato. Si può ritenere che questo polimero
rappresenti un ottimo compromesso di costo e performance tra i PFA e i FEP. La
caratteristica principale è il punto di fusione, pari a 285 °C, intermedio tra i 300°C
del PFA e i 260°C del FEP; ne consegue che il MFA mantiene ancora un buon livello
prestazionale a 250 °C, temperatura di servizio non ammissibile per un FEP.
LHyflon MFA è anche assai simile al PFA - e superiore al FEP - per quanto riguarda
il comportamento alla deformazione sotto carico in presenza di alte temperature (fino a
200 °C), mentre il FEP subisce un progressivo infragilimento fino a rottura (fenomeno
noto come Thermal Stress Cracking). Dal punto di vista delle proprietà elettriche (assai
simili a quelle dello stesso PTFE fino a 5 GHz), si è constatato che lMFA ha un
fattore di dissipazione inferiore a quello del FEP, soprattutto nella regione tra 1 e 100
MHz ; per questa ragione lMFA è utilizzato per lisolamento dei cavi
elettrici, in particolare cavi coassiali. Ausimont sostiene che Hyflon MFA è
caratterizzato dalla miglior trasparenza tra i perfluoro polimeri, in virtù della
tecnologia di polimerizzazione in microemulsione.
Ausimont è anche lunica società, tra quelle interpellate, a produrre E-CTFE
(marchio Halar). Questo polimero si caratterizza soprattutto per le eccezionali proprietà
barriera - da 10 a 100 volte migliori di quelle del PTFE e del FEP - verso O2 , CO2 , Cl2
, HCl. Halar è anche molto resistente alla fiamma, tanto da raggiungere la valutazione
V-0 (secondo UL 94) anche in spessori ridotti (0,18 mm); possiede inoltre caratteristiche
meccaniche eccellenti, offre unelevata levigatezza superficiale e può essere
saldato con le attrezzature normalmente utilizzate per altri tecnopolimeri. E
disponibile in vari gradi con diversa viscosità allo stato fuso, in pellets o in polvere,
in funzione dellapplicazione o della tecnologia di trasformazione impiegata.
Dyneon ha recentemente introdotto sul mercato un nuovo fluoroplastomero, Dyneon THV, un
terpolimero di FTE, HFP (esafluoropropene) e VDF. Tale polimero offre un buon compromesso
tra le proprietà tipiche di un fluoropolimero e lesigenza di una migliore
processabilità, soprattutto in termini di unampia finestra di lavorazione.
Sono disponibili vari gradi, caratterizzati da temperature di fusione comprese tre 124 e
185 °C. Dyneon THV sta registrando un buon successo in campo automobilistico, per la
produzione di tubazioni speciali e raccorderie per lalimentazione del carburante al
motore, ove fa premio la bassa permeabilità agli idrocarburi. Anche lisolamento
della cavetteria elettrica e la produzione di coatings protettivi (è disponibile a questo
scopo un grado solubile in solventi organici) hanno ottenuto lapprezzamento del
mercato.
Dyneon propone inoltre gradi PFA (definiti UHP, ovvero Ultra High Purity) caratterizzati
da eccezionale purezza sotto il profilo del rilascio di ioni, quindi indicati per la
produzione dei semiconduttori, ove linquinamento chimico può portare facilmente
fuori specifica un lotto di produzione.
DuPont punta sul copolimero parzialmente florurato Tefzel (E-TFE), che si caratterizza, nellambito dei fluoroplastomeri, per la combinazione di buone proprietà meccaniche, minor densità, facile lavorabilità e migliorata resistenza alle radiazioni. Oltre alle applicazioni già viste, il Tefzel è anche disponibile in forma di polvere, particolarmente adatta per la tecnologia dello stampaggio rotazionale e per il coating anticorrosivo di apparecchiature metalliche.
La gran parte dei fluoroelastomeri è costituita da copolimeri e terpolimeri
parzialmente fluorurati, classificati come FKM. I primi hanno come monomeri costituenti
VDF e HFP e hanno mediamente il 66% di fluoro in peso. Nei secondi compare come terzo
monomero il TFE (generalmente a spese del VDF) ed il contenuto di fluoro può salire fino
a toccare il 70%. Occorre notare che un maggiore tenore di fluoro comporta un aumento
della resistenza chimica. Vi sono poi tipi speciali, sviluppati per esigenze applicative
particolari; per esempio, per estendere lintervallo di temperatura utile dai
20 °C dei tipi normali fino ai 40°C occorre introdurre come ulteriore
comonomero un perfluoroviniletere.
Unaltra suddivisione riguarda la chimica di reticolazione. Sotto questo profilo
esistono due tipologie di prodotto: quelli a reticolazione bisfenolica e quelli a
reticolazione perossidica. I polimeri della prima serie sono la maggioranza, poiché la
reticolazione bisfenolica migliora la capacità di tenuta dei prodotti finiti e le
operazioni di stampaggio; è però in corso, da parte dei produttori, unattività di
ricerca finalizzata al miglioramento della reticolazione perossidica, che offre vantaggi
in termini di resistenza al vapore in presenza di alta temperatura e di resistenza
allambiente basico. Buona parte dei prodotti in commercio sono compound contenenti
il sistema reticolante.
DuPont è stata la prima società al mondo a produrre elastomeri perfluorurati (FFKM,
privi cioè di atomi di idrogeno) con il marchio Kalrez. E stata poi la volta di
Daikin e, recentemente, anche di Ausimont. Si tratta di materiali molto costosi (circa una
decina di milioni di lire per chilo), ottenuti per copolimerizzazione del TFE con un
perfluoroalchilviniletere, ma che consentono di incrementare la resistenza termica in
continuo dai 200 °C dei FKM ad oltre 300°C.
Gli elastomeri fluorurati, in particolare i FFKM, si pongono al massimo livello di
resistenza termica e chimica combinata tra i materiali elastomerici, come è visibile
nella figura 2, elaborata da ASTM- SAE per il settore auto.
E proprio lindustria automobilistica la principale utilizzatrice dei
fluoroelastomeri, con una quota di circa il 60-65% del consumo globale. Le recenti
tendenze costruttive in questo settore volte a soddisfare requisiti di riduzione
dellinquinamento, risparmio energetico e miglioramento dellaffidabilità -
portano ad incrementare la temperatura di esercizio del motore, utilizzare combustibili
contenenti additivi ossigenati e usare fluidi a maggior resistenza termica e di maggior
durata, anchessi contenenti additivi chimicamente più aggressivi.
Queste condizioni operative hanno messo fuori gioco buona parte degli elastomeri
tradizionali, lasciando spazio ai fluoroelastomeri. Questi sono utilizzati in numerose
applicazioni, quali anelli di tenuta dellalbero motore e della testata, guarnizioni,
elementi ove passa olio caldo, sensori delle sonde lambda, valvole di ritenzione del
serbatoio (fondamentali per evitare perdite di carburante in caso di rovesciamento del
veicolo). La riduzione delle emissioni di carburante è un altro stimolo allimpiego
dei fluoropolimeri, data lalta proprietà barriera offerta da questi polimeri.
Altri settori dimpiego ad alta tecnologia sono laerospaziale (sistemi idraulici del carrello di atterraggio, guarnizioni e tenute) e lindustria militare. In questultimo ambito, i fluoroelastomeri entrano nei sistemi di contromisura: in particolare, sono impiegati nei "flares", sorta di candelotti che vengono lanciati dagli aerei inseguiti da missili. I candelotti, bruciando, generano una particolare radiazione IR in grado di ingannare il sistema di puntamento dei missili, basato sulla ricerca della fonte di calore prodotta dallo scarico del motore.
I fluoroelastomeri, insieme con altri fluoropolimeri, sono diffusi anche nellindustria chimica, nellestrazione del petrolio e nella produzione dei semiconduttori. Spesso la sicurezza operativa di impianti complessi è affidata a elementi di tenuta che possono costare svariati milioni (se si ricorre ai perfluorurati), ma che in caso di rottura comporterebbero conseguenze assai gravi sul piano economico ed ambientale. Infine, occorre ricordare lapplicazione dei fluoroelastomeri in funzione di additivo per migliorare lestrusione dei film soffiati e nella produzione di coatings protettivi (in forma di emulsioni acquose).
Ausimont commercializza i fluoroelastomeri con il marchio Tecnoflon. Allinterno dei tipi parzialmente fluorurati è disponibile unampia scelta di prodotti, come mostrato in tabella 3.
Classe | monomeri costituenti | Tipo di reticolazione |
Copolimeri standard | VDF HFP | Bisfenolica |
Terpolimeri standard | VDF HFP TFE | Bisfenolica |
Alta resistenza chimica | VDF HFP TFE CSM | Perossidica |
Migliorata resistenza al freddo | VDF HFP TFE PFMVE | Bisfenolica |
Resistenti ai prodotti basici | VDF HFP TFE CSM E | Perossidica |
Resististenti al freddo e piu performanti | VDF HFP CSM PFMVE (TFE) | Perossidica |
Nota: CSM sta per monomero con sito reattivo per la reticolazione.
Questi polimeri tradizionalmente si trasformavano per stampaggio a compressione; la
società ha però apportato miglioramenti tali da renderli adatti allo stampaggio ad
iniezione, tecnologia diffusa nella produzione di O-ring.
La ricerca è stato compiuta in collaborazione con alcuni trasformatori bergamaschi; nelle
vicinanze del lago dIseo, infatti, esiste una forte concentrazione di produttori di
O-ring, in grado di coprire buona parte della domanda europea.
Ausimont ha iniziato a produrre anche perfluoroelastomeri, con il marchio Tecnoflon PFR.
Si tratta di copolimeri di TFE e PFMVE; sono disponibili per ora due gradi: PFR 94 e PFR
95. La reticolazione è ottenuta mediante un sistema brevettato dalla società, basato
sulluso di bis-olefine florurate. Sono materiali talmente cari da venire utilizzati
solo quando realmente indispensabili, per piccole serie, trasformati mediante stampaggio a
compressione per ridurre al minimo gli scarti.
Dyneon sta per abbandonare il marchio Fluorel che ha fatto la storia dei
fluoroelastomeri 3M. Le tipologie di prodotto base sono quattro, rispettivamente per
O-ring, estrusione, stampaggio e per incollaggio con metalli; ognuna comprende sia
copolimeri che terpolimeri.
Anche questa società ha messo a punto una serie di gradi adatti allo stampaggio ad
iniezione, che consente notevoli risparmi soprattutto nelle produzioni di grande serie.
Questi polimeri si distinguono da quelli di prima generazione per la sigla, composta dalle
lettere FE o FG (risponde alla normativa FDA per il contatto con alimenti), il numero 5 e
tre cifre che indicano la percentuale di fluoro e la viscosità Mooney. Sono attualmente
disponibili due gradi FG che si differenziano per la viscosità: uno è adatto per lo
stampaggio ad iniezione, laltro è stampabile solo a compressione.
Merita una citazione anche Dyneon BRE (Base Resistant Elastomers), un tipo resistente ai
prodotti basici, in particolare alle ammine contenute in notevole quantità negli oli
lubrificanti per auto; chimicamente si tratta di terpolimeri VDF-TFE-Propilene ed
incorporano un sistema reticolante bisfenolico.
A livello applicativo segnaliamo invece la particolarità dei giunti ad espansione per
centrali termoelettriche, prodotti con il terpolimero Fluorel FT. Si tratta, anche in
questo caso, di unapplicazione cui è affidato un compito assai gravoso: assicurare
la continuità delle operazioni in condizioni di servizio molto critiche, per quanto
riguarda calore ed acidità; soltanto un fluoroelastomero con un contenuto minimo di
fluoro pari al 68% può offrire le necessarie garanzie.
DuPont opera nellambito dei prodotti elastomerici attraverso una joint-venture
paritetica con Dow Chemical, la DuPont Dow Elastomers, costituita nellaprile 1996,
oggi leader a livello mondiale negli elastomeri speciali. Nel portafoglio prodotti di
questa società compaiono i fluoroelastomeri FKM, noti universalmente con il marchio
Viton.
La novità più interessante di questi materiali è rappresentata dalla tipologia Viton
Extreme, che comprende i due gradi ETP-500 e ETP-900. Si tratta, in particolare, di
polimeri sviluppati per risolvere problemi specifici nellindustria petrolchimica e
nella raffinazione del petrolio. I Viton Extreme coniugano una migliorata resistenza ai
prodotti amminici ed ai solventi con unalta processabilità, soprattutto nello
stampaggio a compressione e nellestrusione.
La società si distingue in questo settore soprattutto per i perfluorurati FFKM,
commercializzati fin dagli anni 70 con il marchio Kalrez. DuPont Dow Elastomers
produce e vende direttamente gli elementi di tenuta, utilizzati in applicazioni critiche;
la gamma comprende tipi in grado di conservare le proprietà elastiche per un periodo
prolungato, con temperature fino a 316 °C, in ambienti di alta aggressività chimica o in
condizioni di vuoto spinto. Rispetto alle guarnizioni metalliche, le tenute in Kalrez sono
più facili da installare e si adattano a qualsiasi superficie, anche irregolare o
usurata. Sono quindi utilizzate in numerose applicazioni industriali, per produrre tenute
di pompe, reattori, compressori, strumentazione di processo, come pure nella realizzazione
di sedi di valvole, in particolare nei processi chimici e nella raffinazione del petrolio.
Per la stessa ragione sono indicate nella produzione di attrezzature per lanalisi
chimica.
Nel settore dei trasporti, i componenti di tenuta Kalrez sono utilizzati per prevenire
perdite nelle valvole di sicurezza e di scarico di serbatoi per autocarri, veicoli
ferroviari o imbarcazioni che trasportano sostanze chimiche pericolose e corrosive. Nella
produzione di semiconduttori, sono utilizzati per sigillare i reagenti chimici aggressivi
ed i gas speciali usati nella lavorazione dei chip di silicio, soprattutto quando si deve
operare in atmosfera controllata. Per evitare rischi di contaminazione, DuPont Dow
Elastomers ha anche sviluppato un sistema di pulitura brevettato, denominato "Kalrez
UltraPure" che assicura un livello di particelle inquinanti con dimensione superiore
a 1 micron di almeno un ordine di grandezza inferiore rispetto ad altri sistemi.
Nei pozzi di petrolio e di gas acido, ove sono presenti temperature di 230 °C e
pressioni di oltre 130 Mpa, i Kalrez sono indispensabili per le tenute e per le cuffie di
protezione delle connessioni elettriche. Infine, nei motori e nei sistemi di propulsione
del settore aeronautico ed aerospaziale, questi componenti sono indispensabili ove sia
richiesta resistenza a fluidi estremamente aggressivi, o a prodotti chimici speciali,
quali idrazina ed ossidanti come il triossido di azoto.
Gli elementi in Kalrez sono disponibili in una varietà di differenti compound, ognuno
sviluppato per soddisfare particolari esigenze applicative. In particolare, il compound
4079 è quello di qualità superiore: offre la resistenza chimica più ampia ed è
consigliato per ogni ambiente operativo fino a 316 °C. Sono state formulate additivazioni
per applicazioni che richiedono comportamenti specifici, per esempio la resistenza in
ambienti ad elevata forza ossidante, vapore ad alta temperatura, oppure ad alcune classi
di prodotti chimici, come le ammine o le aldeidi. Il tipo 1091, invece, è il solo FFKM
esistente approvato dalla FDA.
Allo scopo di semplificare la scelta del Kalrez più adatto e di ottimizzare il disegno
della guarnizione, DuPont Dow Elastomers ha prodotto un CD-ROM interattivo. Il programma,
una volta inseriti i dati relativi ad un processo, i requisiti dellapplicazione, le
dimensioni geometriche e i parametri statici, fornisce indicazioni sul compound più
adatto e sul disegno che minimizza i rischi di perdita e massimizza la durata utile della
tenuta. La società dal 1997 bandisce anche un concorso internazionale, intitolato
"Kalrez Silver Awards" che premia le applicazioni più interessanti realizzate
con tali componenti.
Un "difetto" dei Kalrez è, però, il costo decisamente elevato. Per rendere
disponibili soluzioni di tenuta più economiche, quando non sono necessarie prestazioni
eccezionali, la società ha recentemente introdotto una nuova serie di compound FFKM
contraddistinti dal marchio Zalak. Questi tipi assicurano la stessa resistenza chimica dei
Kalrez, ma sono adatti solo per temperature fino a 250 °C. In questo modo viene colmato
il gap esistente tra le performance dei Viton, limitate a 205 °C, e gli oltre 300 °C
caratteristici dei Kalrez. Anche la serie Zalak è costituita da diversi compound,
progettati per soddisfare i più disparati requisiti applicativi.
Pubblicato su Materie Plastiche ed Elastomeri 06/1999