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Iniezione

Innovazione come tradizione

La serie di presse ad iniezione KW di BMB

 Di Andrea Comini


bmbkw1.jpg (55627 byte)Una delle realtà più dinamiche nel comparto delle presse a iniezione è BMB, azienda bresciana caratterizzata per tradizione da un forte orientamento allo sviluppo di soluzioni tecnologiche originali, che si dimostrano spesso vincenti a livello applicativo.
L'ennesimo rinnovamento della gamma BMB (cui ha fatto seguito anche un notevole ampliamento, verso l'alto e verso il basso, del tonnellaggio) è stato concluso proprio in questo periodo e molti visitatori del recente Plast 2000 hanno potuto apprezzare dal vivo alcune delle interessanti soluzioni adottate.
Nelle pagine seguenti, frutto di un colloquio con Alessandro Benedini (Technical Training Manager della società), presentiamo le principali innovazioni della gamma di macchine a iniezione BMB.

 

Cresce il tonnellaggio, diminuisce l'ingombro

Attualmente, le macchine della serie KW, cioè quelle equipaggiate con il gruppo di chiusura a ginocchiera antideflessione sviluppato e brevettato dalla stessa BMB, coprono esigenze applicative molto vaste. Del resto, potendo scegliere tra numerose versioni con forza di chiusura a partire da 1600 fino 32000 kN, è facile intuire come la maggior parte degli stampatori possa trovare la soluzione adeguata alle specifiche esigenze di produzione.
Mentre al "Plast" di tre anni or sono la BMB aveva puntato maggiormente sulle macchine di piccolo tonnellaggio, presentando modelli dotati di tecnologia innovativa frutto delle positive esperienze maturate sulle presse di grandi dimensioni, all'appuntamento milanese di quest’anno l'azienda si è presentata con presse frutto di un percorso progettuale inverso: in pratica - spiega Benedini - le innovazioni apportate nel triennio sulle macchine piccole sono state trasferite, con le opportune modifiche, ai modelli più grandi.
Risultato: una netta diminuzione dell'ingombro in lunghezza, grazie soprattutto alla messa a punto di un gruppo d'iniezione di dimensioni ridotte rispetto alla versione precedente e caratterizzato da un rapporto L/D ottimale ai fini della omogeneizzazione e plastificazione del materiale. La soluzione ideata dal costruttore bresciano prevede un pistone d'iniezione (perfettamente bilanciato oleodinamicamente) direttamente collegato con la vite di plastificazione e in rotazione con la stessa durante la fase di dosaggio del materiale plastico. Sono stati perciò eliminati componenti soggetti a usura (quali i cuscinetti reggispinta, di norma presenti all'interno del pistone), mentre il motore oleodinamico che provvede alla rotazione della vite è stato montato sul medesimo asse del pistone, ottenendo un rendimento migliore. Con questa soluzione, BMB può offrire oggi al mercato presse a iniezione di elevato tonnellaggio con una riduzione del 15-20% dell'ingombro in lunghezza. Un vantaggio significativo nell'attuale contesto produttivo, nel quale i costi non sono più limitati al consumo energetico, alle materie prime o alla forza lavoro ma comprendono, in misura sempre maggiore soprattutto nei paesi altamente industrializzati, anche lo spazio.
Importante anche sottolineare - precisa Benedini - la particolare attenzione dedicata al controllo del movimento del pistone d'iniezione, una fase della massima importanza nell'ambito dell'intero ciclo di lavoro. Ecco perché sulle presse KW è installata una servovalvola operante in anello chiuso di velocità e pressione che controlla con la massima precisione sia la fase di riempimento della cavità di stampaggio sia la fase di mantenimento della pressione. Questa soluzione, ampiamente collaudata sul campo, assicura secondo il costruttore la velocità, la precisione e la ripetibilità dei movimenti macchina indispensabili a una produzione qualitativamente ottimale.

Versatilità e bassi consumi

Un altro vantaggio - non meno importante ai fini della versatilità di produzione, sottolinea Benedini - derivante dall'innovazione tecnologica apportata dalla BMB alle presse di grandi dimensioni si riferisce alla possibilità di eseguire un cambio molto rapido del contenitore, operazione oggi attuabile in pochi minuti anche da parte di personale non particolarmente specializzato e senza ricorrere alla traslazione laterale del gruppo iniezione. Ciò consente a tutti i trasformatori che devono eseguire frequenti cambi di materiale una notevole riduzione dei tempi morti e della quantità di scarti di avviamento macchina.
Oltre a questa prerogativa, presente di serie su tutte le presse della nuova generazione BMB, è disponibile su richiesta per diversi modelli una soluzione basata sull'impiego di una pompa a portata variabile che consente un’ulteriore riduzione del consumo energetico, di per sé già limitato dalla presenza, di serie, degli accumulatori oleopneumatici che entrano in gioco in tutte le fasi del ciclo di stampaggio.
Gli accumulatori provvedono ad inviare l'olio agli utilizzi garantendo velocità elevate e costanti, precisione nella regolazione dei singoli movimenti, assorbimento dei picchi di pressione. Ne deriva una superiore durata di tutti i componenti oleodinamici, ma soprattutto la possibilità di sovrapporre i movimenti macchina senza alterare le velocità specifiche degli stessi, con conseguente diminuzione del tempo di ciclo e, come accennato, riduzione del consumo energetico.
Tutte queste interessanti prerogative vengono rese ulteriormente appetibili dall'installazione, su richiesta, di una pompa a portata variabile per caricare gli accumulatori in funzione del ciclo macchina.
Tale possibilità contribuisce infatti a diminuire in misura ancora maggiore il consumo di energia delle presse, consentendo una interessante riduzione del costo di produzione per unità di prodotto. Un altro passo avanti, quindi, in sintonia con le esigenze dell'industria trasformatrice.

 

I "segreti" del parallelismo KW

Lo speciale sistema di chiusura KW, sviluppato e brevettato da BMB, è un po' "l'asso nella manica" del costruttore bresciano. Grazie a bielle che, in fase di apertura, si ripiegano verso l'esterno, è stato possibile coniugare i vantaggi tipici delle chiusure a ginocchiera (in termini di rigidità meccanica, alta velocità dei movimenti e parallelismo dei piani porta-stampo) con le lunghe corse consentite dai sistemi a pistone. Inoltre, la particolare geometria delle bielle sviluppata da BMB consente l'applicazione della forza dinamica verso il centro del piano mobile, eliminando così la flessione dei piani e permettendo la distribuzione della pressione sull'intera superficie dello stampo. Il vantaggio diretto, ovviamente, è una produzione di qualità più elevata.

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Altri dettagli rilevanti del gruppo chiusura KW sono i seguenti:

  • presenza di due pistoni oleodinamici per una migliore distribuzione delle forze e ridotti ingombri longitudinali;
  • filettature delle colonne eseguita mediante deformazione invece che asportazione di materiale; tecnica di lavorazione indispensabile secondo BMB per garantire una migliore opratività in fase di chiusura;
  • lettura della forza di chiusura tramite trasduttore installato nella colonna;
  • estrattore centrale oleodinamico a corsa lunga, che consente la facile estrazione anche di prodotti a profondità elevata;
  • ampie dimensioni del piano portastampi su tutti i modelli.

 

 

Tecnologia esclusiva per il controllo

L'innovazione, in un settore tecnologicamente avanzato come quello dello stampaggio a iniezione, non può limitarsi, per essere davvero tale, agli aspetti meccanici. Da tempo, infatti, i costruttori "combattono" anche sul piano dell'elettronica di controllo e gestione delle macchine. Sotto questo aspetto, BMB ha deciso di distinguersi nettamente adottando un sistema Siemens particolarmente efficiente, diverso dai PLC comunemente utilizzati nel settore, basato su microprocessori ad alta velocità di trasmissione dati (nell'ordine dei millisecondi) dedicati alle diverse funzioni della macchina.
Importante sottolineare - precisa Benedini- che l'utilizzo di microprocessori invece di PLC è da sempre una caratteristica di BMB, che inoltre sviluppa internamente i software. La differenza tra utilizzare un pacchetto industriale generico adattato alle esigenze di una pressa a iniezione e poter usufruire invece di programmi sviluppati direttamente e specificamente da chi produce anche la macchina è ovvia e notevole, secondo Benedini.

 

Distinguersi a colpo d'occhio

Il mercato, ormai da diverso tempo, è anche terreno di scontro a livello di "immagine", persino in settori all'apparenza più "austeri" come quello, prettamente industriale, dello stampaggio a iniezione.
BMB ha quindi optato per un rinnovamento delle presse anche dal punto di vista estetico, adottando carterature completamente trasparenti che permettono una eccellente visibilità degli organi della macchina e linee di colore che consentono di identificare lo "stile" BMB a colpo d'occhio.